Installazione Caldaie

Primo passaggio per la corretta installazione della caldaia: dentro o fuori

La collocazione della caldaia, all’interno o all’esterno dell’unità abitativa, determina i primi accorgimenti da adottare. Molto spesso, quando l’installazione è motivata dalla sostituzione di un vecchio apparecchio, quello nuovo va a prendere il suo posto. Per lo più le caldaie si trovano all’esterno degli appartamenti, per risparmiare spazio e per agevolare il prelievo dell’aria necessaria alla combustione. Infatti la caldaia a condensazione non esige un contatto diretto con l’ambiente di installazione, perché il bruciatore è racchiuso in una camera stagna dove una ventola controllata elettronicamente assicura l’aspirazione di una quantità adeguata di aria all’interno della caldaia.
Se comunque il dispositivo viene sistemato fuori dalle pareti domestiche, è necessario osservare due accorgimenti. Entrambi servono a risolvere il problema del contatto diretto della caldaia con gli agenti atmosferici (sabbia, pioggia, vento) e con la temperatura dell’ambiente:

  1. Si sceglie un dispositivo progettato per la collocazione all’esterno. Un mantello senza fessure lo protegge da polvere, umidità e gelo, rendendolo resistente fino a -15°C.
  2. Si protegge la caldaia all’interno di un mobile coperto, costruito ad hoc per questa funzione.

L’apparecchio normale, disegnato per vivere all’interno dell’appartamento, può funzionare anche fuori; ma la sua vita media si dimezza, l’efficienza diminuisce e crescono i consumi.

La scelta della caldaia

La caldaia è l’apparecchio indispensabile per l’impianto di riscaldamento di una casa, trasforma l’energia di alcuni combustibili (metano, gasolio o gpl) in calore, destinandoli al riscaldamento degli ambienti dell’abitazione. Stiamo parlando della caldaia, il cuore dell’impianto termico classico.

La scelta della caldaia gioca un ruolo importante in famiglia sia in termini di funzionalità che di incidenza sui costi in bolletta.

Come orientarsi nella scelta della caldaia più adatta?le dimensioni dell’ambiente da riscaldare (maggiore sarà la superficie da riscaldare, maggiore dovrà essere la potenza nominale della caldaia)

  • il comfort desiderato
  • la composizione e le abitudini del nucleo familiare
  • il luogo della sostituzione caldaia (interno o esterno)
  • l’isolamento e la classe energetica dell’edificio

In ogni caso, affinché i consumi siano ottimizzati la caldaia scelta dovrà essere ben dimensionata, in termini di potenza, per essere efficiente ed evitare sprechi sia economici che energetici.

Tipologie di caldaie:

Le caldaie per uso domestico più diffuse sono le caldaie murali: molto compatte, possono essere installate sia al’’interno che all’esterno della casa con appositi armadi. Hanno uno scambiatore resistente alla fiamma e alla corrosione, uno a piastre per la produzione istantanea di acqua calda per uso sanitario o un bollitore di dimensioni ridotte nelle caldaie con accumulo.

Esistono due tipologie fondamentali di caldaia, quelle a camera aperta e quelle a camera stagna.

  • Caldaia a camera aperta:                       Caldaie a camera aperta Brescia - Caldaie a stagna Brescia

a tiraggio naturale, e quindi per questioni di sicurezza è consigliato installarle esternamente all’abitazione anche se non sempre, per motivi tecnici, è possibile farlo.

  • Caldaia a condensazione:               Caldaie a camera aperta Brescia - Caldaie a stagna Brescia

Le caldaie a condensazione nascono dall’esigenza di ridurre al minimo i consumi favorendo il risparmio nella spesa energetica ed aumentando il benessere dei clienti. Consentono di ottenere rendimenti termici molto elevati, hanno fumi di uscita con una temperatura decisamente più bassa rispetto alle caldaie tradizionali, grazie ad un sistema che permette di utilizzare il calore contenuto nei fumi stessi per il riscaldamento dell’acqua tecnica di ritorno. Ciò consente di impiegare meno combustibile per il riscaldamento dell’abitazione.

A differenza delle caldaie standard, dotate di uno scambiatore primario nella maggior parte dei casi in rame, le caldaie a condensazione hanno una struttura con scambiatore condensante o in alluminio o in acciaio inossidabile. Grazie a questa particolare struttura, i fumi non vengono espulsi immediatamente, ma vengono rimessi in circolo per recuperarne il calore latente definito anche energia residua che altrimenti andrebbe disperso in ambiente.

Il fumo deve uscire dal camino

Anche la caldaia fuma: come accade per gli uomini, questa abitudine è sottoposta ad alcune regole. Le soluzioni sono tre: le esploriamo dalla più semplice, alla più critica.

Scarico diretto a tetto

La prima è lo scarico diretto a tetto. Il tubo che esce dalla caldaia è costituito da materiali in PVC, che lo difendono dalla corrosione degli acidi contenuti nei fumi. La condotta si estende in altezza, rilasciando i fumi all’esterno.


Canna fumaria


La seconda soluzione è la canna fumaria: la struttura in cui confluiscono gli scarichi di più unità abitative. È la situazione che si presenta più spesso nei condomini, dove nella canna confluiscono i fumi in uscita dalle caldaie degli appartamenti. La configurazione, per il resto, replica quella dello scarico diretto a tetto: d’altra parte, nessuno si aspetterebbe di vedere comignoli in luoghi differenti dalla sommità di spioventi e tegole.


Scarico a parete


La terza soluzione è rappresentata dallo scarico a parete: in questo caso la caldaia disperde il fumo al di là della parete cui è agganciata o comunque oltre il muro perimetrale più vicino. Attualmente, la legge autorizza questa installazione solo nei seguenti tre casi:

  1. Quello più consolidato riguarda gli edifici storici, dove la tutela del valore culturale dissuade dalla trasformazione degli impianti e dalla costruzione di nuovi camini.

  2. Il secondo insiste sugli impianti con scarico a parete, messi a punto prima del 1° settembre 2013, che possono essere conservati nel loro stato nel caso di sostituzione della caldaia esistente.

  3. Il terzo, infine, è affidato al progettista, qualora sia in grado di dimostrare che non sono possibili modalità di installazione diverse da quella con scarico a parete.

Nel primo e nel terzo caso, la deroga alla norma generale di sbocco oltre il colmo del tetto prevede l’obbligo di installazione di una caldaia a condensazione a 5 stelle. Nel secondo caso è sufficiente che la caldaia installata sia a condensazione.

 

Installazione Caldaia

Oltre al fumo, la condensa (e per ora ci salvano i detersivi)

Oltre al fumo, bisogna tenere sotto controllo anche la via di uscita della condensa. Per lo più viene adottata la soluzione di precipitare il fluido nella fogna, attraverso una condotta resistente alla corrosione degli acidi.

Per il momento non è stata emanata una normativa sui filtri. La rete fognaria abbonda di detersivi, che hanno una struttura chimica di tipo basico e che provvedono quindi a neutralizzare l’acidità della condensa. La diffusione dei nuovi tipi di caldaie potrebbe però inclinare questo equilibrio, imponendo un intervento da parte del legislatore sul tema.

 

Nessuno stress per l’installazione della caldaia: ci pensa il tecnico

L’installazione della caldaia non può essere eseguita in proprio, con buona volontà ed estro artigianale. La legge 37/08, infatti, esige che il dispositivo venga installato, messo in funzione e sia monitorato da un tecnico abilitato, cui compete la responsabilità di esaminare la combustione, al fine di misurare il suo rendimento e la concentrazione di ossido di carbonio. I risultati della ricognizione devono essere registrati nel Rapporto di Efficienza Energetica, che il professionista deve controfirmare garantendo la veridicità di quanto dichiarato. Una copia del documento rimane al proprietario, mentre l’altra deve essere inviata entro venti giorni all’amministrazione pubblica che governa le ispezioni.